Palla otto? o infinito? o Moebius?
INTERSTATE 60, una serie notevole di eventi improbabili e la Morale.
Il film all’inizio sembra scorrere nel solito filone della finta fantascienza,
ma dopo le prime battute ci si avvia in “campo” nient’affatto prevedibile.
Purtroppo la traduzione del titolo in italiano non è proprio azzeccata.
Infatti Interstate potrebbe essere tradotto con molta approssimazione:
strada fra due “stati” o strada che è simultaneamente in due “stati”,
o strada che collega due stati, ma la parola “state” ha anche il significato di
“stato di coscienza”!
Quindi, trovandoci ad essere nell’INTERSTATE 60
siamo topologicamente in uno spazio-tempo, descritto ampiamente dalla
Fisica Quantistica, come “indeterminato”, in cui tutto può succedere.
Si, ho detto proprio tutto, anzi più di tutto, e anche il tempo non è più solo quello
lineare della fisica classica, in quanto è tempo “Kairós” ossia anche atemporale!
Questa è la descrizione della pura REALTÀ nel Film Interstate 60.
Faccio un esempio: sei già avanti negli anni e… hai o non hai figli. O no ?
Non puoi essere sicuro di non averne avuti (se sei normodotato) !!
Il film si sviluppa come attraverso una serie di episodi apparentemente a sé
stanti, ognuno dei quali dà spunto a parecchie e profonde riflessioni su come
sia compatibile l’esistenza di quello che viene descritto nel film e la nostra,
a volte assurda, esistenza quotidiana . Emergono piano piano le incongruenze
del nostro vivere, ma anche la nostra ricerca continua di una “dimensione”
di vita che sia più appagante e alimenti veramente e profondamente le nostre
esigenze di una costante esistenza di uno stato di benessere e
Ricchezza interiore che esprima interamente il nostro
Essere.
L’attore protagonista è non solo “driver” di se stesso ma anche di altri attori
che entrano a vario titolo nella trama del percorso che si dipana gradualmente.
Viene continuamente sottoposto ad una serie di scelte – più o meno obbligatorie
– che determinano i successivi eventi, e questo è "Karma" nel senso più vero del
termine. Punto nodale del percorso sono le scelte che implicano il distacco,
il lasciarsi dietro di sé tutto ciò che è superfluo e oltremodo fonte di ostacolo.
Questi continui e ripetuti abbandoni cominciano a fornire un quadro non
prevedibile del protagonista: egli sceglie non secondo Logica, mente,
ma con il suo “sentire”, che, non detto esplicitamente, sono scelte di una
Morale trascendente, non solo umana .
Quasi alla fine del film il protagonista vive una profonda crisi di identità che
lo porta a dubitare perfino di sé stesso: ultimo passo prima di raggiungere e
realizzare l’aspetto più profondo e reale del SE’. Adesso, “mondo” (pulito)
dei pregiudizi e sovrastrutture imposte dal sociale, emerge la vena più profonda
di ogni Essere:
la creatività costruttiva e “connessa” con la Realtà,
che da e fornisce la Vera Ricchezza Spirituale .
Qualche dettaglio.
1) la palla otto esiste veramente, ma è anche una delle funzioni base della
Radiestesia o del pendolino: le risposte possono essere soltanto :
SI, NO, FORSE (che può avere diversi risvolti:
la domanda è formulata male, è meglio non rispondere, non adesso , etc.);
2) il colore dell’energia della pipa è simil-compatibile con “Orgone”, “Etere”,
“Prana”, etc.;
3) sarebbe meglio decrittare alcune immagini riproposte spesso come la targa
della macchina, i cartelloni , e il contenuto del 1° quadro
(questo potete farlo da soli);
4) durante tutto lo svolgimento del film le “leggi” ordinarie, sia legali che della
fisica, classica e Quantistica non vengono infrante, ma prima applicate e poi
trascese! Un ultimo dettaglio: all’inizio del film si evidenzia un apparente dissidio:
la concezione di Ricchezza del padre (no, non è il padre nostro che sei…)
e l’idea di Ricchezza del “figlio” che alla fine del percorso, quasi iniziatico,
viene realizzata la Vera Ricchezza Spirituale e in Armònia (alla greca).
Conclusioni:
un film proprio da vedere e conservare nel dimenticatoio.
S.N.U. Massimo Molinari