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Luce Eterna, luce-buio, tenebre e oscurità e “Kairós”

Luce Eterna, luce-buio, tenebre e oscurità e “Kairós” - Lo Spirito

Un giorno della creazione ha durata indeterminata ed è considerato un modo convenzionale per indicare il tempo di una tappa portata a compimento.

 Rileggiamo con questo pensiero il 1° giorno:
"Dio disse; Sia la luce! E la luce si fece. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dal buio e Dio chiamò la luce giorno e il buio notte. E fu sera e fu mattina primo giorno." (Gen 1,3-5)
Sembra scorgersi così una diversità rispetto allo scandire del tempo sulla terra;                                                Dio inizia questa creazione dalla situazione  in cui esistevano solo le tenebre ( vedi il corrispettivo Egizio NUN) creando la luce con il "Sia la luce!" con cui inizia il primo giorno, per cui la successione è giorno-notte.

 

Quel 1° giorno, cioè, non inizia con la notte, ma vi termina.


"E fu sera - quindi, passò il giorno - e fu mattina - ossia passò la notte - primo giorno."
C’è così prima la descrizione del fatto che compete alla tappa del giorno, poi la sera, la notte fino alla mattina ed alla fine di questa si completa quel giorno.
In tutti i giorni della creazione si ripeterà: E fu sera e fu mattina (n°) giorno…

 meno che nel 7° in quanto in quello ancora viviamo.


Quei 7 giorni, così, sono diversi da quelli del mondo, non solo per durata, ma anche perché giorno e notte sono invertiti rispetto a quelli in terra per gli uomini d’allora, per i quali il nuovo giorno iniziava al tramonto del giorno precedente; il che forse vuole indicare che gli uomini nel mondo vivono nelle tenebre (interiore) anche quando c’è la luce del sole, nel senso che i giorni reali iniziano col buio, che sono la prima parte del giorno nuovo e, di fatto, restano tenebra (interiore ) anche se c’è il tempo della luce solare, se nel contempo non c’è conversione a Dio.

Alla fine dei tempi, secondo l’Apocalisse, non vi sarà più giorno e notte, ma solo giorno, le tenebre ed il tempo non ci saranno più.
Finché esisterà il male esisterà il mondo.
Per lasciarci la libertà della scelta ha creato il tempo nel cui scandire estirpa quelle tenebre che nel 1° giorno con la luce confinò.
L’enucleare il buono da ciò che non lo è, per poi eliminare il cattivo alla fine è la modalità esemplificata nella parabola del grano e della zizzania; perciò il demonio da Dio verrà escluso dall’eternità, a cui l’uomo è destinato, e sarà precipitato nella Geenna creata secondo il Talmud prima della creazione del mondo.
Il tempo con le sofferenze resteranno solo per lui e per i suoi; quindi il male per l’uomo è un accidente che serve per la crescita nella libertà, ma che finirà, come tutto ciò che lo riguarda, che nella Bibbia è rappresentato con la bestia.
La tenebra, in cui si colloca il demonio, era preesistente alla creazione descritta dalla Genesi e la tradizione accenna alla ribellione d’un arcangelo che coinvolse una parte degli Spiriti angelici.
Il demonio si presentò ad Eva per la prima volta in forma di serpente, che di per se non è il male, ma che in quell’occasione fu oggetto di possesso da parte del maligno.

Adamo fu creato nel sesto giorno, ma non avendo ancora nulla a che fare col demonio, non c’era ancora per lui oscurità, ossia la tenebra .
Queste, essendo la negazione della luce, quindi della verità eterna, perciò dell’eternità stessa, scandiscono il tempo che fa invecchiare con tutti i guai connessi.
Le tenebre del 6° giorno è da ritenere che fossero per l’uomo una eventualità, se l’avesse scelte sarebbe invecchiato, altrimenti sarebbe rimasto nell’eternità.
La luce di Dio aveva solo lo scopo di confinarle, non perché fossero più forti di Dio che solo ne consente il permanere, per di porre l’alternativa per la crescita dell’uomo nella libertà onde potesse scegliere di tentare di vincere il male - come farà l’uomo Gesù - ed allora il tempo ordinario si sarebbe fermato e trasformato in “Kairòs”, come si fermò per Cristo che rientrò con la risurrezione nella vita eterna.
Il tempo, così, fu creato per limitare la vita del maligno che, appunto, non esisterà per sempre, anche fuori dal tempo ordinario .

 Dopo il peccato si faceva sera; l’uomo era entrato nella trappola del tempo che però era scattata per salvarlo e quindi fu scacciato da Dio da quel posto protetto affinché "non prenda dell’albero della vita, lo mangi e viva sempre" (Gn 3,22b) rimanendo per l’eternità nella sofferenza del peccato lontano da Dio.

Fin qui i riferimenti più o meno criptati.

 Naturalmente non sono tutte balle, o solo balle !

 

C’è solo un gioco sottile, orchestrato dal grande Architetto o Giocoliere che dir si voglia.

 

Attenzione ! perché il percorso non è tortuoso, solo che  c’è una “strada” vera e propria da percorrere:

il Nostro giorno: dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina. ( N.B. )

 Come fare e cosa fare dunque ??? !!!

 

Distinguiamo intanto:

 

1) mistero ( termine tanto caro alle chiese e agli ignoranti incompetenti ) da...

 

2) segreto ( che viene svelato agli iniziati e che va subito rivelato e poi anche trasmesso

                    agli iniziandi poi iniziati, sempre ) .

 

Tutti coloro che si ammantano di un alone di “mistero” nascondono soltanto la loro incompetenza e ignoranza agli altri ignoranti che li circondano.

 

Tutti quelli che trasfondono i “segreti” di cui sono depositari ai loro simili nel percorrere

la loro “VIA” sono i veri Esseri pieni di Luce Eterna .

 

Gli Huna conoscevano e tenevano ben nascosti i loro "misteri",                        tant’è che si sono estinti !

 

Il tempo quindi non esiste di per sé. Lo palesiamo nell’illusione del transitorio.

Il nostro realizzare e portare a termine gli eventi ci manifesta la presenza dell’eternità nella nostra quotidianità.

Viviamo in una condizione di “trance”, di bridge, di ponte:                                         possiamo passare attraverso questo mare di sofferenza che il tempo ci impone e percorrere questo ponte che ci illude di dover “andare” dall’altra parte, nell’altra sponda che sarebbe anche il nostro futuribile “post mortem”, quando invece possiamo andare   si, al di là del tempo ordinario, anche “oggi” rendendoci Esseri che si adoperano per realizzare in questa dimensione vibratoria “fatta di carne” la loro vera natura ed essenza che è più propriamente della sfera Spirituale da cui proveniamo e a cui possiamo accedere .

Essere e vivere nel tempo “Kairòs” ci consente di attualizzare la nostra vera natura e dimensione che è manifestare la nostra natura Spirituale e instaurare la

 scintilla divina che è in noi e che ci accende il fuoco dell’Amore,

Amore per noi stessi,

 Amore per gli altri,

  Amore per tutto:

    Amore per il manifesto visibile e

                                               quello sconosciuto e

                                                                                l’ignoto insondabile all’umana genìa.

 

  Massimo

 

         P.S. ( anche quello che ho scritto è un po’ crittato, ma facilmente decodificabile,

                  con un po’ di “buona volontà” e l’aiuto del “Padre” )

 Quanti ...cerchi  o...Sfere ci sono  o riuscite a "vedere"nell'immagine ?

 

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